Il diabete LADA. Sembra Diabete tipo 2 ma è la forma adulta del Diabete tipo 1.

Tra il 6-10% dei diabetici inizialmente definiti come diabetici tipo 2 è, in realtà, affetto da una forma di diabete autoimmune a lenta evoluzione verso l’insulino-dipendenza, definito diabete LADA (acronimo dall’inglese: Latent Autoimmune Diabetes in Adults).

Da un punto di vista clinico, tali diabetici spesso ricevono una diagnosi di diabete tipo 2 e seguono pertanto il trattamento con dieta/attività fisica ed eventualmente ipoglicemizzanti orali. Ma, nell’arco di 2-6 anni manifestano un deterioramento della funzione beta-cellulare tale da richiedere la terapia insulinica. 

Conosciamo la storia di Giulia, una mia paziente che ha voluto fortemente dire la propria, in merito alla sua patologia.

D: Giulia, raccontaci… In che modo la tua diagnosi di LADA ha influenzato il tuo modo di nutrirti?

G: Le mie abitudini alimentari erano in realtà piuttosto buone prima della mia prima diagnosi. Mi allenavo molto, mi idratavo a sufficienza e mangiavo molta frutta e verdura. Dopo che mi è stato diagnosticato il diabete di tipo 2, i miei schemi alimentari non hanno dovuto cambiare troppo. 

Ho dovuto iniziare a essere più consapevole dei macronutrienti, in particolare dei carboidrati, che aumentano gli zuccheri nel sangue. Ma il cibo è diventato difficile da gestire. Mi sentivo come se stessi mangiando bene e contando i carboidrati, ma i miei zuccheri nel sangue non lo rispecchiavano totalmente. 

Da quando ho scoperto, in realtà, di avere il LADA (Latent Autoimmune Diabetes in Adults) e che avevo bisogno di insulina, ho dovuto essere ancora più consapevole della conta dei carboidrati, in modo da poter assumere le quantità appropriate di insulina per il mio cibo senza avere bassi livelli di zucchero nel sangue. All’inizio, ricordarsi di contare sempre i carboidrati era difficile e richiedeva così tanto tempo. 

Ma ora? Grazie a te, Dott.ssa Ester, sono un calcolatore di carboidrati, solo guardando da lontano un alimento!

 

 

 

 

 

D: C’è un risvolto positivo che sei riuscita a trarre dalla tua diagnosi?

 

G: Una delle abitudini più sane che ho guadagnato è quella di non evitare il cibo. Tutti i gruppi di alimenti fanno cose diverse per il tuo corpo. Ho acquisito la sicurezza di poter includere gli alimenti che amo nella mia dieta senza sentirmi in colpa. 

Ho avuto alti e bassi con il diabete e il cibo. Dal non mangiare abbastanza perché mi sentivo come se fosse l’unico modo per stabilizzare gli zuccheri nel sangue, all’eliminazione di cibi tradizionali. 

Ora mi sento molto meglio e più libera, sapendo come incorporare questi cibi senza vergogna o senso di colpa.

 

 

 

 

 

D: Cosa ti senti di consigliare a chi ha da poco ricevuto una nuova diagnosi di LADA?

 

G: Puoi assolutamente mangiare cibi appaganti anche se hai il diabete. La sfida è sempre capire come cibi diversi possono influenzare i livelli di zucchero nel sangue. Rivaluta le dimensioni delle porzioni, pesa i tuoi cibi e ottieni una comprensione generale delle misurazioni.

I piccoli cambiamenti si sommano e fanno una grande differenza.