Sovrappeso e obesità hanno un impatto economico significativo sul sistema sanitario. I costi attribuibili all’obesità includono la prevenzione, la diagnostica e il trattamento dell’obesità. Senza contare quelli legati a morbilità e mortalità (diminuzione della produttività, assenteismo ecc.).
Si calcola che l’obesità consumi dal 2% al 7% della spesa sanitaria di una nazione, escludendo dal conto l’aumento di tumori per obesità.
La prevalenza in aumento dell’obesità e l’aumentata frequenza di ospedalizzazione legata alla diagnosi portano ovviamente ad un aumento della spesa sanitaria. Vi sono poi, da tenere in conto, i giorni di lavoro persi dai genitori per accompagnare i figli dal medico, per i giovani adulti, per i controlli e le varie ospedalizzazioni.
Anche a livello mondiale l’obesità sta assumendo notevoli implicazioni economiche. Si tratta di una elevata influenza sullo sviluppo economico e sociale poiché aumentano i costi dell’assistenza sanitaria, riducendo la produttività ed il reddito. L’obesità si avvia ad essere la sfida più urgente per la tutela della salute mondiale.
Negli Stati Uniti, come calcolato dall’ Istituto Americano di Medicina , la spesa sanitaria relativa all’obesità raggiunge cifre astronomiche, 190 miliardi di dollari l’anno (21% della spesa medica annuale).
Il trattamento medico destinato ai pazienti obesi sarebbe il 40% più alto di quello per pazienti non obesi, e l’obesità aumenterebbe del 50% la spesa medica annuale dell’individuo, contro, ad esempio, il +20% provocato dal fumo.
I costi indiretti (dovuti alle morti premature, alla riduzione della produttività lavorativa ed ai relativi guadagni) sono doppi rispetto a quelli diretti. Anche se sono più difficili da quantificare in termini finanziari, devono essere considerati tra i costi attribuibili all’obesità, anche altri costi intangibili, come per esempio il minor rendimento scolastico, la discriminazione lavorativa, i problemi psicosociali e la scarsa qualità della vita.