Quanti di voi hanno sentito l’espressione “Sei quello che mangi!”. Verissimo, ma sarebbe più accurato dire: “Chi siamo è ciò che mangiamo”. La vedi anche tu la sfumatura di significato totalmente differente?
Ciò che assumiamo quotidianamente, che si tratti di cibo, bevande o integratori, influenza profondamente i nostri stati d’animo e condiziona a lungo termine la nostra relazione con noi stessi e con gli altri. Poiché la nutrizione domina le influenze neurologiche e ormonali sul cervello, può influenzare innumerevoli modelli di comportamento che la maggior parte identifica come “guidati dal carattere”.
La tua personalità è sotto assedio
La vita è piena di risposte emotive a circostanze reali. Ma se sentimenti o comportamenti, come stati d’animo depressi o reazioni negative allo stress, diventano sempre più comuni, prolungati o amplificati, potrebbe esserci di più in gioco. Nel tempo, una cattiva alimentazione può causare cambiamenti emotivi e fisici che possono arrivare a definire la tua personalità e persino il tuo successo nella vita.
Cambiare dieta e assumere integratori strategici potrebbe aiutare a prevenire comportamenti indesiderati? Certo! E ti svelo subito il perché.
Nutrizione e neurotrasmettitori chimici
Ogni stato d’animo, anche se in risposta a una situazione reale, è moderato da neurotrasmettitori tra cui epinefrina, norepinefrina, serotonina e dopamina. Tutti sono profondamente influenzati dall’alimentazione.
Negli anni ’80, il neuroscienziato Kenneth Blum e il suo team di ricerca hanno identificato quella che hanno chiamato sindrome da carenza di ricompensa (RDS). Nella RDS, bassi livelli di neurotrasmettitori del “piacere”, come la dopamina, guidano comportamenti compulsivi, depressione, ansia, insonnia e comportamenti antisociali, di dipendenza e persino criminali.
La RDS è influenzata geneticamente, ma gli studi di Blum hanno scoperto che anche l’alimentazione è un fattore incisivo. Blum ha identificato aminoacidi, vitamine del gruppo B e altri nutrienti che aiutano a ripristinare i “cortocircuiti” nelle funzioni cerebrali, spesso normalizzando l’umore e problemi cognitivi e alleviando la spinta a usare zucchero, alcol, caffeina e antidolorifici.
Zucchero e umore
Lo zucchero è ovunque. L’ipoglicemia reattiva si riferisce al classico “crollo di zucchero” (basso livello di zucchero nel sangue che si verifica dopo un “alto livello di zucchero”). Questa reazione è stata correlata a un basso livello di serotonina (un neurotrasmettitore chiave legato al benessere) e ha dimostrato di provocare sintomi tra cui depressione, ansia, irritabilità, confusione ed esaurimento.
Il microbioma e l’umore
Il microbioma è l’ecosistema batterico all’interno di ognuno di noi. I nostri batteri sono quasi dieci volte più numerosi delle nostre cellule. Oltre ai ben noti effetti digestivi e immunostabilizzanti di un sano equilibrio della flora intestinale, stiamo appena iniziando a comprenderne gli effetti sull’umore e sul comportamento.
Il progetto sul microbioma umano del National Institutes of Health, lanciato nel 2007, ha portato a scoperte rivoluzionarie circa gli impatti batterici sulla psicologia umana. Incredibilmente, è stato scoperto che i batteri non solo sintetizzano le stesse sostanze neurochimiche che guidano i nostri pensieri e comportamenti, come la serotonina e la dopamina, ma comunicano anche con il cervello attraverso quelle sostanze chimiche.
I giusti tipi di grasso
I grassi costituiscono il 60% del nostro cervello e i grassi omega-3, il colesterolo e i grassi saturi sono i principali costruttori del cervello. Le diete a basso contenuto di grassi saturi e a basso contenuto di colesterolo sono collegate a tassi più elevati di depressione, infertilità e demenza.
Pensaci meglio prima di ordinare la tua prossima frittata di albumi: il colesterolo è la materia prima, non solo per la produzione di vitamina D da parte dell’organismo, ma anche per i nostri ormoni sessuali, che rafforzano la libido e la fertilità.
Perché la leptina è fondamentale
Uno dei benefici inaspettati della dieta povera di zuccheri e ricca di grassi che sostengo è il ripristino della sensibilità alla leptina. Il corretto funzionamento dell’ormone leptina influenza i segnali di sazietà nel corpo. Oltre ad aumentare i sentimenti di soddisfazione dopo aver mangiato, la leptina colpisce positivamente la personalità in una miriade di modi.
Questo ormone, infatti, guarisce le vie della dopamina (spesso risolvendo la dipendenza); riequilibra il sistema nervoso (ristabilendo la calma, il pensiero chiaro, il sonno profondo e la digestione); ripristina la funzione tiroidea, surrenale e degli ormoni sessuali (ravvivando l’energia, la libido e la felicità); riduce l’infiammazione dell’intero corpo; ed effettivamente promuove la crescita della corteccia cerebrale (il nostro centro di autocontrollo).
E, cosa interessante, è stato recentemente dimostrato che la leptina ha un’influenza diretta sulla composizione dei batteri intestinali.
Quindi credo che l’umore e i comportamenti – in sostanza, la tua personalità – possano davvero essere alterati cambiando la tua dieta e assumendo determinati integratori. La mia esperienza di professionista della nutrizione e quello che osservo nelle mie pazienti, me ne danno conferma ogni giorno!